Robot come ricercatori: nuove frontiere per la medicina (e non solo)

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Robot come ricercatori: nuove frontiere per la medicina (e non solo)

Stiamo entrando sempre più nell’era dei robot. A proposito, tra le mansioni che le macchine possono realizzare c’è anche quella della ricerca.

L’università di Liverpool ha sottolineato il contributo dei robot nell’attività di ricerca portata avanti in questi mesi di forti difficoltà e stress dovuti alla pandemia di Covid-19.

A proposito, i risultati sono davvero notevoli.

Ecco un breve estratto dell’articolo disponibile a questo link.

Per continuare a svolgere attività di ricerca, durante la quarantena, gli scienziati dell’Università di Liverpool sono stati costretti ad utilizzare un robot controllabile da remoto. Aprendo uno scenario affascinante: l’utilizzo dei robo-scienziati come catalizzatore della ricerca scientifica. 

A distanza di alcuni mesi dall’implementazione di questa nuova modalità di lavoro, gli scienziati hanno dichiarato che l’utilizzo di tale robot potrebbe rendere l’attività di ricerca mille volte più veloce, anche dopo il COVID-19.

“La nostra visione è che potremmo avere robot come questo in tutto il mondo collegati da un cervello centralizzato che può essere ovunque. Non l’abbiamo ancora fatto ma è assolutamente quello che ci piacerebbe fare”, sono le parole del Dottor Benjamin Burger.

 

Viviamo e vivremo scenari molto interessanti.

Che ne pensate?

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