La storia di Via Archimede, il ristorante che inaugura con il lockdown

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La storia di Via Archimede, il ristorante che inaugura con il lockdown

Il periodo che viviamo è tremendo e la grande crisi si sposta rapidamente dal piano sanitario a quello economico e sociale.

Uno dei settori più colpiti è quello della ristorazione, insieme al turismo.

Chi gestisce un ristorante o un’attività in questo settore sa bene quanto sarà difficile ripartire: ma non si deve e non si può mollare.

Come in uno scenario da dopoguerra bisogna rimboccarsi le maniche e cercare di capire cosa fare, confidando nell’aiuto e comprensione di banche e istituzioni.

VIA ARCHIMEDE, IL RISTORANTE CHE INAUGURA DURANTE IL LOCKDOWN

È quello che ha fatto un nuovo ristorante di Milano che risponde al nome di Via Archimede, dal nome della via dov’è collocato.

Via Archimede è un locale di proprietà di Luca Guelfi, imprenditore nel settore ristorazione molto attivo: negli ultimi anni ha aperto 4 diversi locali, tutti incentrati su concept innovativi e particolarmente accattivanti come il ristorante fusion giapponese Shimokita o un nuovo Oyster Bar.

Sfidando la situazione attuale, Guelfi ha deciso di inaugurare il suo nuovo ristorante in pieno lockdown: Via Archimede è stato inaugurato venerdì 10 aprile, il weekend di Pasqua.

E ha registrato subito SOLD OUT.

Com’è possibile? Per un motivo molto semplice: Via Archimede è un ristorante senza sala e lavora esclusivamente per asporto e consegna a domicilio.

È una dark kitchen, o ghost kitchen, una formula lanciata da diversi anni a livello internazionale ma ancora abbastanza nuova nel contesto italiano.

Una dark kitchen è un ristorante che fa solo asporto: è dotato di una cucina, con una vera e propria brigata, e di personale che raccoglie gli ordini e fornisce suggerimenti. Una volta pronti, i piatti vengono portati via dai clienti o recapitati a casa da un servizio di delivery.

La formula adottata da Via Archimede prevede la presenza di personale di sala che, anche se la sala non c’è, assiste i clienti che fanno l’ordine, in particolare quando avviene via telefonica, dando suggerimenti e consigli.

Il primo weekend è stato un successo: il ristorante ha dovuto bloccare gli ordini, le richieste erano troppo alte rispetto alla possibilità della cucina.

Merito della situazione, ma anche della promozione e di un menu dai prezzi democratici, accessibili, in linea con il momento.

LE PAROLE DEL GESTORE, LUCA GUELFI

Il gestore, intervistato a proposito dell’idea di Via Archimede e della Dark Kitchen in salsa italiana (potete trovare l’articolo a questo link), ha sottolineato due aspetti importanti:

  1. Non ho ovviamente la certezza che questa possa essere un’alternativa alla ristorazione tradizionale, ma per ora i clienti sono contenti, e noi pure.Ecco, appunto. Ovviamente un ristorante che non ha una sala non può generare il fatturato o l’impiego di un ristorante classico, ma è comunque un inizio, può essere un modello d’impresa che resta in piedi e può dare lavoro.
  2. Credo che la fase due possa passare anche da soluzioni come quella offerta da Via Archimede. Penso che la gente anche quando sarà finito il periodo di isolamento avrà voglia di farsi portare il cibo a casa. E penso che il periodo di transizione sarà più complicato di quanto ci auguriamo. Non sono positivo sulla fase due.Anche io credo che questo concept possa avere una sua collocazione e un determinato successo: come in ogni impresa, dipenderà dalla capacità dell’imprenditore, dalla visione, dalla qualità e originalità della proposta.

Personalmente avevo notato il trend delle dark kitchen da tempo, cominciando a seguirlo con interesse. Per questo la notizia di Via Archimede mi ha colpito e ho pensato di scrivere qualcosa a riguardo.

Ovviamente, questo concept di ristorante non è una panacea, ma può essere uno spunto in più per chi lavora in questo settore e aprire a dei modelli innovativi e funzionanti.

Credo fermamente che, in questo momento, non possiamo permetterci di pensare a quello che non si può più fare: bisogna focalizzarsi su quello che si può fare.

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